22 gennaio 2012

REVISIONE DELLE DIRETTIVE UE RELATIVE AGLI APPALTI PUBBLICI

La Commissione Europea ha annunciato larevisione delle direttive relative agli appalti pubblici rientrante in un programma complessivo finalizzato a una profonda modernizzazione degli appalti pubblici nell’Unione europea. In tale programma è compresa inoltre una direttiva sulle concessioni che fino ad oggi sono state disciplinate soltanto parzialmente a livello europeo e che presentano particolarità tali da giustificare un testo separato, mantenendo la coerenza con la riforma generale.
La riforma della normativa sugli appalti pubblici costituisce una delle dodici azioni prioritarie nell’ambito dell’Atto per il mercato unico, adottato nell’aprile 2011 (IP/11/469). Per tutti gli Stati membri, l’efficacia della commessa pubblica è diventata in effetti una priorità di fronte alle attuali restrizioni di bilancio. Perciò è necessario disporre di strumenti flessibili e semplici da utilizzare, che permettano ai poteri pubblici e ai loro fornitori di concludere contratti trasparenti e competitivi il più facilmente possibile per acquistare al miglior rapporto qualità/prezzo (“value for money”). La riforma proposta mira a modernizzare profondamente i mezzi e gli strumenti esistenti.
1. L’obiettivo primario consiste nella semplificazione e nello snellimento della normativa e delle procedure. In tal senso, la Commissione propone in particolare:
- la possibilità di ricorrere sempre più alla trattativa che permette alle amministrazioni aggiudicatrici l’acquisizione di beni e di servizi che rispondano in modo più adeguato alle loro esigenze e al principio del miglior prezzo;
- l’estensione e a medio termine la diffusione generale dell’elettronica come modo di comunicazione per quanto riguarda gli appalti pubblici, poiché si tratta di un mezzo essenziale per semplificare le commesse pubbliche;
- la drastica riduzione degli oneri amministrativi tra cui la documentazione richiesta agli operatori economici che agevolerà il lavoro di questi ultimi.
2. Favorire l’accesso agli appalti pubblici delle PMI: ciò sarà agevolato e incrementato dalle misure che riducono gli oneri e da un forte incentivo alla divisione in lotti e alla limitazione dei requisiti di capacità finanziaria richiesti per presentare un’offerta.
3. Inoltre, la riforma proposta mira ad agevolare una migliore utilizzazione dal punto di vista qualitativo della commessa pubblica, tenendo maggiormente in considerazione i criteri sociali e ambientali sia che si tratti del costo del ciclo di vita, sia dell’inserimento delle persone vulnerabili e svantaggiate, contribuendo in questo modo alla realizzazione degli obiettivi della strategia Europa 2020.
4. La riforma comprende anche:
- il miglioramento delle garanzie esistenti per contrastare i conflitti di interesse, il favoritismo e la corruzione onde garantire maggiormente l’integrità delle procedure, tenuto conto delle implicazioni finanziarie;
- la designazione da parte degli Stati membri di un’autorità nazionale unica incaricata della vigilanza, dell’esecuzione e del controllo degli appalti pubblici per garantire un’applicazione migliore delle norme nella pratica.
5. La direttiva sulle concessioni. La proposta di direttiva sulle concessioni contempla gli accordi di partenariato tra un ente (nella maggior parte dei casi) pubblico e un’impresa (spesso) privata, in cui quest’ultima assume il rischio di gestione relativo alla manutenzione e allo sviluppo delle infrastrutture (porti, approvvigionamento idrico, parcheggi, strade a pagamento ecc.) o alla fornitura di servizi d’interesse economico generale (energia, salute, approvvigionamento e trattamento idrico ed eliminazione dei rifiuti ecc.).
La suddetta proposta completa il regime europeo degli appalti pubblici: infatti, essa si applicherà alle concessioni di servizi che erano rimaste le uniche ad oggi a non essere oggetto di disposizioni di diritto derivato. Essa mira a garantire l’accesso effettivo al mercato delle concessioni a tutte le imprese europee, comprese le piccole e medie imprese e potrebbero così contribuire a incentivare lo sviluppo di partenariati pubblici-privati di cui le concessioni costituiscono uno strumento privilegiato.
Le proposte della Commissione sono trasmesse al Consiglio dei Ministri e al Parlamento europeo per avviare l’iter legislativo per l’adozione prevista entro la fine del 2012 dall’Atto per il mercato unico.
Cfr. anche i MEMO/11/931 e MEMO/11/931.
Per maggiori informazioni sulla politica dell’UE in materia di appalti pubblici è possibile consultare il sito:
ed i seguenti documenti:

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